Il Tor des Chateaux nel racconto della vincitrice Marina Plavan
L’inconfondibile voce di Silvano Gadin, annuncia la regina della 170 km del Tor des Chateaux, e la sottoscritta, non abituata a queste cose, è avanzata verso il primo gradino del podio con grande emozione e un sorriso ebete, chiedendomi: ”ma sono proprio io?”
Ecco questo è l’epilogo del mio Tor Des Chateaux!
Una gara non preventivata, un’iscrizione fatta all’ultimo momento, una sfida con me stessa. su una gara forse neanche troppo nelle mie corde, perché poco dislivellata.
Piazza Chanoux centro pulsante della romana Aosta, questo bel salotto valdostano è stato la sede della partenza e l’arrivo delle due competizioni ultra di questo Chateaux , la 100 km e la 170 km per i più temerari. Partenza alle ore 20.00 del 12 maggio per quanto riguarda la gara lunga, sotto la pioggia purtroppo, questa situazione meteo mi ha accompagnato per buona parte della prima notte, comunque a dire il vero non mi ha dato neppure tanto fastidio, fortunatamente con il passare della notte la situazione metereologica è andato via via migliorando, dopo l’alba uno splendido e caldo sole ha scacciato via le nuvolacce.
Tantissimi i paesi e i borghi attraversati , abbiamo ammirato innumerevoli castelli, peccato che ancora oggi non riesco a ricordare la successione, Sarre, Arvier, Villeneuve, Arnad, Hone ( dove era prevista una mini base vita con il ricambio degli indumenti), Pont St. Martin, Chatillon, Cly, Nus per giungere all’ultimo maniero di Quart: posti incantevoli sia di notte che di giorno. Scorrazzando al Chateaux ho capito l’intenzione degli organizzatori di farci ammirare l’estrema bellezza di questo viaggio, unico nel suo genere. Ho intuito molto presto che sarebbe stato facile smarrire il percorso, a St. Nicolas transito con quel mito di Bruno Brunod, il quale si era gia’ perso due volte, e purtroppo anche la sottoscritta durante il Chateaux ha dovuto ritrovare il tracciato di gara correndo a ritroso in quattro situazioni, più di una volta ho pensato che qualche buontempone avesse tolto delle bandierine.
Durante il trail ho avuto però la fortuna di incontrare Mauro e Gianpiero con cui ho fatto più di 100 km con questi compagni d’avventura ho condiviso salite, discese e lunghi interminabili tratti pianeggianti verso la bassa valle, con Mauro e Gianpiero ho condiviso anche l’arrivo dopo oltre 25 ore nel descritto salotto “in” di Aosta. Ho incontrato nel mio lungo viaggio tantissime persone, semplici tifosi e pure tante persone che conoscevo, tutti mi hanno incitata chi con una pacca sulla spalla o gridando il mio nome, sostanzialmente mi hanno fatto un tifo da stadio.
E poi l’arrivo, se ci ripenso, tante emozioni, qualche lacrima per essere nuovamente giunta alla fine di uno splendido viaggio: e che viaggio!
Di Marina Plavan